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La nostra storia


L'Arcivescovo di Lucca Bruno Tommasi era solito celebrare in Cattedrale la Messa festiva del sabato di Avvento e di Quaresima. Un sabato dell'Avvento del 1992, io in quel tempo abitavo con lui in episcopio, al termine della Messa, all'uscita della Cattedrale, ci avvicinò un giovane immigrato per chiedere un aiuto e questo fatto aprì spontaneamente un dialogo; nel salutarlo l'Arcivescovo gli domandò dove sarebbe andato quella notte ed egli con semplicità disse che sarebbe andato nella vicina stazione ferroviaria. A cena riprendemmo l'argomento e l'Arcivescovo  disse che bisognava fare qualcosa ed io, da poco nominato direttore della Caritas diocesana mi resi disponibile ad aiutarlo.

A piano terra dell'episcopio c'è un salone che pensammo poteva essere attrezzato come dormitorio e cosi fu predisposto in pochi giorni per dodici posti letto. Le vicine suore Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli si impegnarono a preparare ogni giorno la colazione per gli ospiti la mattina alle ore 8:00 mentre due volontari pensavano all'accoglienza la sera alle ore 21:00 rimanendo poi con gli ospiti il resto della notte.
Questo fu l'inizio, ma dopo un breve periodo, il dormitorio si spostò in un appartamento della cattedrale al terzo piano mentre io andai ad abitare al primo piano: i posti letto erano aumentati a 16.
Così andò tutto avanti fino al 1997 con un gruppo di volontari per la notte, specialmente giovani.
Nel 1997 io avevo lasciato la Caritas diocesana per fare il segretario dell'Arcivescovo ed il dormitorio si spostò nell'appartamento sopra il cinema Italia lasciando il numero dei posti letto invariato.
Dopo poco più di un anno, l'appartamento fu dalla Curia destinato all'Università Cattolica per corsi a distanza ed il dormitorio si spostò questa volta nei locali degli Artigianelli.
Dopo questo spostamento da vari anni, il dormitorio si trova sempre nei locali di via Brunero Paoli messi a disposizione dal Comune di Lucca dove i posti letto sono sempre sedici.
All'inizio dell'anno 1993 il Comune di Lucca chiuse la mensa quotidiana dell'Ente Comunale Assistenza e quindi dovendo provvedere a questa nuova necessità, visto che si erano resi liberi i locali in via del Fosso al n°170, vi fu aperto un centro di ascolto della Caritas diocesana per gli immigrati dove era già presente un centro di ascolto nato dalla volontà dell'Arcivescovo Giuliano Agresti : l' Associazione  Volontari Assistenza Immigrati. Proprio al volontario Claudio Puccinelli l'arcivescovo chiese di fare qualcosa per gli immigrati albanesi di attualità in quegli anni.
Le suore Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli si trasferirono a quell'indirizzo per seguire anche la mensa che fu inaugurata in quello stesso luogo dove cominciarono ad affluire vari volontari e dove nacque l'Associazione "Casa della Carità".
Quando il Comune seppe della mensa ci chiamò offrendoci un contributo continuativo per sostenere 50 pasti al giorno con l'impegno di lasciarne 10 per i cittadini lucchesi: la Provvidenza ci aiutava in questo modo.
Purtroppo negli ultimi anni ci hanno lasciato le suore Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli, sostituite da due suore scalabriniane che dopo una breve esperienza se ne sono andate.
Oggi rimangono i volontari e per l'aspetto economico abbiamo un contributo annuale dalla Caritas diocesana ed un altro contributo annuale dal Comune di Lucca oltre a varie donazioni spontanee tra le quali emergono la Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca e della Banca del Monte di Lucca.

don Gianfranco Lazzareschi




Presidente dell'Associazione Casa della Carità